15 marzo 2013 – Era il lontano 1971 quando, per volontà di Papa Paolo VI nello spirito di rinnovamento del Concilio Vaticano II, la Cei istituì l’organismo pastorale della Caritas Italiana. Due anni dopo – con grande e direi profetica intuizione – nacque la Caritas diocesana. Quest’anno, quindi, ci prepariamo a festeggiare quarant’anni di vita, di impegno dalla parte degli ultimi, di Chiesa diocesana viva, fedele alla Parola di Dio.
Il modo migliore per celebrare questi 40 anni, vissuti sul fronte dell’emarginazione e del disagio, è continuare con tenacia e convinzione il cammino intrapreso nel lontano 1973, con la consapevolezza che tanti progetti sono stati realizzati, ma che il lavoro da fare è ancora tanto. Di fronte abbiamo nuove emergenze e nuove povertà che bussano alla nostra coscienza. La crisi economica, di cui non si intravvede una via d’uscita, ha messo in crisi uomini, donne, giovani, anziani, intere famiglie anche della nostra realtà diocesana e tutto ciò comporta grande attenzione, grande disponibilità, grande capacità di ascolto e fraterna condivisione. Da parte di tutti: singoli, comunità cristiana, parrocchie, associazioni, enti pubblici, privati, istituzioni (queste ultime, a corto di denaro, tentate a delegare ad altri propri doveri).
Questa celebrazione diventa così una sfida antica e attuale, che noi della Caritas ci apprestiamo a cogliere con lo stesso entusiasmo e la stessa umiltà di 40 anni fa. E con la convinzione – che è sorretta dall’esperienza e soprattutto dalla Fede – di essere testimoni di quei valori irrinunciabili per la vita dell’uomo: il rispetto del prossimo, la difesa della famiglia, la dedizione all’altro, l’accoglienza del più debole, la condivisione. Tutti valori – tutt’altro che scontati soprattutto nella società attuale – che la Caritas ha il dovere di diffondere e trasmettere con l’esempio ogni giorno.
Roberto Bernasconi, direttore Caritas diocesana di Como
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