Pubblicato il: 21/12/2016Categorie: Editoriali, News

21 dicembre 2016 – Mi capita spesso, in questi giorni che precedono il Natale e di festa, di riflettere sulla trasformazione delle città, in particolare di Como, che alla sera si riempie di colori e di figure strane proiettate sui muri delle case e delle chiese.

È veramente questo ciò che noi siamo, immagine proiettata che ha il potere di nascondere la realtà delle cose, di modificare in modo virtuale la bellezza delle architetture, dei monumenti e dei palazzi che ci raccontano l’evoluzione della storia della nostra comunità? Oppure c’è dell’altro dietro questa luccicante esplosione di luci multicolori?

Credo che per le esperienze di accoglienza vissute nei mesi scorsi, e che sono state possibili soprattutto per la generosità di tante persone che hanno avuto il coraggio di uscire di casa e di mettersi a disposizione di chi arrivava da noi, mi fa dire che la nostra gente non è assolutamente soltanto “gente di immagine”.

Allora questo mi dà speranza, mi fa venire voglia di contemplazione, mi fa venire voglia di bello per capire, per accettare il cammino della vita che è costellato di ostacoli e di brutture, ma è l’unico che abbiamo a disposizione per arrivare  sul monte dove c’è la possibilità di gustare la bellezza del rapporto vero con Dio.

Noi, in questi mesi, siamo stati capaci di compiere una parte di questo cammino, abbiamo accolto persone, ma  eravamo accecati dalle luci e dalle immagini proiettate e non ci siamo accorti del vero volto di chi accoglievamo, perché eravamo ancora troppo pieni di noi, del nostro orgoglio, della nostra presunzione di essere i protagonisti della storia e della sua evoluzione.

Allora abbiamo ancora una possibilità: usciamo dalla grotta del nostro peccato, accogliamo Cristo che è venuto in mezzo a noi per assumere su di sé tutto il male del mondo. Questo ci permetterà di salire sul monte, superando tutti gli ostacoli, e solo così potremmo incontrare Dio vera luce nella realtà, senza l’ausilio di immagini virtuali, perché lo incontreremo nelle persone che accoglieremo e che prenderemo per mano perché possano camminare con noi sulle strade della vita.

Buon Natale di cuore a tutti.

Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana di Como

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