Pubblicato il: 22/05/2024Categorie: NewsTag:

22 maggio 2024 – Sabato 18 e domenica 19 maggio a Verona per l’Arena di Pace era presente anche una rappresentanza della Diocesi di Como.
Monia Copes e Loris Guzzi (nella foto in alto, in compagnia di padre Alex Zanotelli), operatori della Caritas diocesana di Como, hanno partecipato alla manifestazione a partire dal venerdì 17 maggio quando si sono riuniti i tavoli tematici. «Ho partecipato al tavolo economia e lavoro, quello in cui erano presenti come testimoni proprio Maoz Iron e Aziz Sarah i due uomini, uno israeliano l’altro palestinese, che si sono poi abbracciati davanti a papa Francesco», racconta Loris Guzzi.

Tante le emozioni e gli spunti che l’operatore Caritas, coordinatore del Cda di Sondrio, si porta a casa da questa esperienza. «Prima di tutto – precisa – l’idea che la pace non sia qualcosa di astratto, quasi fosse un’ideologia, ma un’azione da costruire a partire dalle nostre scelte concrete di ogni giorno. In fondo la speranza è un’azione, ci ha ricordato il Papa, invitandoci ad andare oltre l’individualismo e sforzandoci di costruire la pace attraverso una vera e propria conversione dal basso».

Per la grande giornata di sabato è arrivata nella città scaligera anche una delegazione da Como: erano presenti – tra gli altri – il presidente del Coordinamento Comasco per la Pace, Roberto Caspani, la presidente delle Acli, Marina Consonno, e il referente per la pastorale dei migranti della Diocesi, don Giusto Della Valle.

«Quello di Verona è un appuntamento a cui era importante esserci per dare testimonianza», precisa Marina Consonno. «Il Papa – racconta – ci ha entusiasmato, dato la carica, anche se non possiamo far finta che i problemi non ci siano. Viviamo in un mondo in guerra di fronte al quale ci sentiamo tutti profondamente disarmati. Ma è stato bello ritrovarsi come popolo della pace, per ribadire come un altro mondo sia possibile. Ce l’hanno testimoniato con il loro abbraccio Maoz Iron e Aziz Sarah e ce l’ha ribadito il Papa. In questo cammino sentiamo davvero che Francesco può essere per tutti noi un punto di riferimento. In tanti, nel corso della giornata, hanno proprio chiesto al Papa: dicci cosa possiamo fare! Una richiesta che non nasce dal tentativo di delegare, ma dalla volontà di sostenere le iniziative, anche diplomatiche, che la Santa Sede sta portando avanti per cercare di porre fine alle guerre».

Da tutti i presenti è emerso l’apprezzamento per un contesto, quello dell’Arena, che si è posto come una vera e propria occasione di dialogo e confronto. Un luogo di narrazione in cui potersi raccontare e confrontare. Da qui il desiderio, espresso da padre Alex Zanotelli, a nome degli organizzatori che l’Arena di Pace possa diventare un appuntamento fisso da organizzare ogni due anni.

Michele Luppi (il Settimanale della Diocesi di Como)

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