13 gennaio 2021 – Venerdì 8 gennaio, primo giorno di apertura, dalle 11.15 alle 12.30 sono stati distribuiti 120 sacchetti con il cibo per il pranzo. Sempre venerdì, dalle 18.30 alle 19.30, altri 90 sacchetti per la cena. Sabato, domenica e nei giorni successivi i numeri sono leggermente aumentati (mediamente 130 per pranzo e 95 per cena), anche perché gli utenti, nel frattempo, si sono abituati a raggiungere il nuovo servizio organizzato a “Casa Nazareth” in via San Guanella 12 a Como.
Sono questi i numeri confortanti che sottolineano la decisione di ubicare – e di accentrare in un unico luogo – il servizio mensa per i poveri della città (attualmente 60% stranieri e 40% italiani) nella struttura che è stata recentemente affidata dalla Congregazione delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento alla Diocesi di Como che, a sua volta, l’ha destinata alla Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus perché possa diventare un polo di carità al servizio del territorio.
«Da venerdì a “Casa Nazareth” distribuiamo i sacchetti con i pasti sia a pranzo sia a cena, sette giorni su sette – dice Roberto Ciriminna, operatore della Caritas diocesana e incaricato di accogliere e registrare gli utenti in arrivo dal servizio “Porta Aperta” della Caritas che organizza l’afflusso alla mensa – Il primo giorno è stato un momento emozionante sia per noi operatori e volontari presenti, sia per le stesse persone che per la prima volta hanno varcato il cancello della struttura. Tutto si è svolto con ordine e con molta naturalezza, nonostante le ovvie precauzioni adottate per la pandemia».
«Complice anche il bel tempo – aggiunge Gabriele Bianchi, operatore Caritas e referente di “Casa Nazareth” per gli approvvigionamenti e la logistica – che ha permesso agli utenti di fermarsi all’aperto nell’ampio giardino, dove avevamo collocato alcune panchine su cui sedersi per mangiare. Tantissimi ospiti hanno apprezzato il bellissimo luogo e il servizio puntuale. Anche gli stessi volontari (una decina all’ora di pranzo e sei o sette alla sera, coordinati dalla stessa Caritas e dall’Associazione Incroci) hanno svolto il loro lavoro in serenità sia per la distribuzione dei pasti sia per controllare all’interno e all’esterno l’arrivo e la partenza degli utenti, preoccupandosi di far rispettare le regole anti-Covid e di scongiurare assembramenti».
In questo primo periodo, in via San Guanella 12 vengono distribuiti i sacchetti – preparati durante la settimana per il pranzo dalle suore vincenziane di via Tatti (domenica e festivi, invece, dai missionari vincenziani) e per la cena dalla Mensa serale Beato Luigi Guanella in collaborazione con l’associazione Incroci – Ma in futuro è prevista la realizzazione di una vera e propria mensa diurna e serale con cucina e spazi accoglienti all’interno della casa.
Al progetto di una mensa unica per i poveri della città di Como stanno lavorando da tempo le diverse realtà che si occupano di questo servizio: la Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus, insieme con la Casa della Missione di Como (Missionari Vincenziani), la Casa Vincenziana Onlus, la Mensa serale Beato Luigi Guanella (Suore Guanelliane Figlie di Santa Maria della Provvidenza) e l’Associazione Incroci (Mensa serale Beato Luigi Guanella).
«In primavera l’obiettivo è poter utilizzare l’ampia cucina per preparare quotidianamente i pasti, adeguare i servizi e destinare altri locali alla mensa diurna e serale – dice il direttore della Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus, Massimiliano Cossa – Due ampie sale al piano terra, infatti, potranno essere organizzate con tavoli e sedie per ospitare complessivamente circa 80 persone, mentre l’ampio cortile potrà essere destinato all’attesa e alla socializzazione, evitando così alle persone di sostare in strada o di creare assembramenti. Tutto ciò è nelle nostre intenzioni, ma ovviamente tempi e modalità sono dettati dalle restrizioni dell’emergenza Covid e dalla sua evoluzione. Da alcuni mesi eravamo impegnati per affrontare e risolvere questo problema. La strada intrapresa è quella giusta. Certo è che la crisi economica causata dalla pandemia ha messo in difficoltà economica tante persone e nei prossimi mesi si prevedono ulteriori difficoltà. Del resto i numeri degli accessi alle mense dei poveri della città di Como sono in lento e costante aumento».
Una storia lunga 120 anni
Casa Nazareth, una storia lunga 120 anni. Una realtà da sempre inserita nel tessuto di carità della città di Como, che oggi scrive un nuovo capitolo della propria storia, in piena collaborazione con la Diocesi. Grazie, infatti, a un’intesa fra la Chiesa di Como e la Congregazione delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento, la struttura di Casa Nazareth, al numero 12 di via San Luigi Guanella, è stata affidata alla Diocesi: una porzione di edificio continuerà a essere abitata dalle religiose – attualmente cinque, che saranno il cuore della “Casa”, con la loro preziosa preghiera di adorazione – tutto il resto è a disposizione della Chiesa di Como, che lo consegna alla gestione della Caritas diocesana. La struttura, che è molto ampia con un grande giardino molto curato, ha grandi potenzialità e si presta a un utilizzo molteplice. Come ha sottolineato il vescovo Oscar Cantoni: «Nulla è già scritto o precostituito. Casa Nazareth è un progetto che si costruirà insieme, nel dialogo con la città, le parrocchie, le associazioni, la diocesi nel suo insieme, le istituzioni. Sia guardando alle esigenze concrete, sia pensando a esperienze di condivisione, di formazione e di incontro. Ringraziamo le Suore Adoratrici per questa preziosa collaborazione».
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