6 dicembre 2021 – Il “Progetto Betlemme”, l’accoglienza notturna per i senza dimora diffusa sul territorio, è riproposto nel periodo invernale anche quest’anno. Alla parrocchia di Tavernola con 2 ospiti, alla Comunità parrocchiale “Santi della Carità” (Sant’Orsola, Garzola, Sant’Agata) con 3 ospiti e alla Comunità parrocchiale SS. Giacomo e Filippo (Ponte Chiasso, Monte Olimpino e Sagnino) con 2 ospiti si sono aggiunte la Comunità pastorale Beata Vergine del Bisbino (Cernobbio, Piazza Santo Stefano e Maslianico) con 2 ospiti e la Comunità pastorale Albate e Muggiò (4 ospiti).
In totale 13 persone senza dimora trovano alloggio in locali preparati e organizzati per l’accoglienza, che quest’anno è stata anticipata di qualche giorno rispetto alla data prefissata del 1° dicembre a causa del freddo sopraggiunto in modo improvviso. Le cinque realtà in campo sono il segno evidente che il progetto cresce e si radica nelle comunità parrocchiali della città e comuni limitrofi coinvolgendo, tra gli altri, complessivamente oltre 200 volontari.
Nelle foto, le realtà di Piazza Santo Stefano e Albate
Come l’anno scorso, l’accoglienza diffusa si affianca, in modo complementare ma autonomo, al servizio “Emergenza Freddo” partito il 15 novembre scorso in città nell’ex caserma dei Carabinieri di via Borgovico – messa a disposizione dalla Provincia di Como e data in comodato al Comune – grazie al coordinamento di Vicini di Strada-Rete dei servizi per la grave marginalità di Como e la gestione della struttura da parte della Fondazione Somaschi in collaborazione con la Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus.
“Progetto Betlemme”: da un’idea una risposta concreta ai bisogni
L’idea, lanciata dalla Caritas diocesana di Como e, in particolare, dal servizio Porta Aperta sin dal 2020, era ed è di ampliare l’offerta dei dormitori e delle strutture già esistenti – oggi sono circa 130 posti letto fissi, tra residenziali e notturni – proponendo alle comunità del territorio di accogliere una o più persone.
Viene richiesto di individuare un luogo riscaldato e dotato di servizi igienici dove passare la notte, arredato con una branda o un letto e dotato di servizi igienici. Oltre a ciò, è fondamentale la partecipazione di volontari che siano disponibili a ricevere ogni sera gli ospiti e a gestire l’uscita mattutina. Le persone senza dimora, uomini o donne, che vengono accolte sono selezionate dalla Caritas, che con i suoi operatori fornisce anche consulenza e sostegno continuo alle realtà che aderiscono all’iniziativa.
Dietro all’idea dell’accoglienza diffusa c’è la convinzione che le persone senza dimora abbiano bisogno di prima di tutto di essere inserite in un contesto di cura e di instaurare relazioni positive. Sapere di essere accettati e riconosciuti dalla comunità che li accoglie è ciò che può davvero aiutarli a ricostruire la propria dignità e, forse, a iniziare un percorso che li porterà via dalla strada.
Ricordiamo che il “Progetto Betlemme” è stato preceduto dalla prima esperienza di accoglienza parrocchiale, tuttora in essere, nella parrocchia di Sant’Agata (comunità pastorale “Santi della Carità” comprendente Sant’Orsola, Garzola e, appunto, Sant’Agata) che già nell’inverno 2019-2020 aveva dato vita all’esperienza “Casa Bartimeo”, un appartamento parrocchiale che oggi ospita 3 persone senza dimora.
Ora l’impegno è far proseguire questa bella esperienza anche in altre realtà del territorio.
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