20 aprile 2020 – Sono in tanti a mettere in guardia dalle conseguenze economiche che il Coronavirus lascerà nei nostri territori alla fine di questa terribile pandemia. Problemi e sfide che oggi si possono solo intuire, ma che non sfuggono a chi, da anni, lavora a confronto con le povertà del territorio.
Un osservatorio importante per capire quali scenari potranno aprirsi nel futuro in provincia di Sondrio, e più in generale in tutta la Valtellina, è il Centro di Ascolto Caritas attivo in città. «A Sondrio come in tutta la diocesi – racconta Loris Guzzi, operatore Caritas (sopra, nella foto d’archivio) – i Centri di Ascolto sono chiusi al pubblico, ma qui, come altrove, è attivo un numero di telefono a cui ci si può rivolgere per chiedere aiuto».
Fino a ora sono state una decina le nuove richieste arrivate allo sportello. Poche, ma quanto basta per farsi un’idea sui trend futuri. «Tra le nuove richieste – continua Guzzi – ci sono soprattutto persone che, data la situazione attuale, non riescono a lavorare. Penso ad esempio alle richieste arrivate da alcuni giostrai che sono da settimane senza l’opportunità di un reddito».
A tutte le persone che si rivolgono al Centro si cerca di dare una risposta, sempre in sinergia con le istituzioni locali e, in particolare, il Piano di zona. «Le persone – continua Guzzi – vengono segnalate e si cerca il modo migliore per intervenire attivando, dove possibile, gli aiuti governativi o fornendo un sostegno che permetta di ottimizzare le risorse invece che disperderle».
Proprio in accordo con le istituzioni locali il Centro di Ascolto si sta impegnando direttamente per fornire i pacchi viveri alle 32 famiglie già in carico così da alleviare il lavoro da parte della Croce Rossa e della Protezione Civile che si occupano della distribuzione dei viveri messi a disposizione dal Banco Alimentare.
Guardando ai prossimi mesi Guzzi ci mostra le due facce della medaglia della situazione attuale. «Da una parte vedo con piacere – racconta – come tante persone si stiano attivando. A fronte di alcuni volontari che si sono momentaneamente tirati indietro per ragioni legati all’età e ai rischi dell’esposizione al virus, ce ne sono altri che si sono fatti avanti per dare una mano sia dal punto di vista operativo sia economico». Tutte cose, precisa l’operatore, di cui ci sarà sicuramente bisogno perché il futuro è altamente incerto. «Il blocco del settore turistico e della ristorazione – conclude Loris Guzzi – sta mettendo in difficoltà molte famiglie, a volte le più fragili, e il rischio di uno stop prolungato non può che far nascere preoccupazione sul territorio. Per questo sarà importante iniziare a ragionare a livello locale e diocesano per farci trovare pronti quando l’emergenza sanitaria sarà finita, ma inizierà quella economica».
Michele Luppi
Il numero di telefono del Centro di Ascolto di Sondrio è 0342.515018 al quale è abbinata una segreteria telefonica: chi avesse necessità può lasciare un messaggio con il motivo della chiamata e verrà contattato a più presto dalla persona incaricata.
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