Pubblicato il: 08/03/2018Categorie: Editoriali, News

8 marzo 2018 – Il prossimo 17 marzo è una data molto significativa per la Caritas diocesana: quel giorno, dopo esattamente tre anni dall’ultima assemblea svoltasi a Nuova Olonio, si incontreranno le Caritas parrocchiali, i Centri di Ascolto, i gruppi caritativi, le parrocchie e tutte le persone che si interessano di carità nel territorio diocesano. Sarà un momento di confronto e di crescita, insieme si farà il punto del lavoro fatto finora e si porranno le basi per continuare con più slancio il cammino di servizio sul territorio diocesano.

Per questo ci affidiamo al dono che abbiamo ricevuto: quello della Parola, che va conosciuta, pregata, che deve essere spunto di riflessione personale e comunitaria. E come ci indica San Giovanni nel prologo del suo Vangelo “… La sua Parola si è fatta carne”, oggi questa incarnazione pass attraverso la nostra vita spesa per gli altri.

Caritas è sinonimo di azione da compiere a favore di tante persone che, in modalità diverse, vivono la fatica del vivere quotidiano. Occorre che Caritas trasformi questa azione in un servizio di approfondimento e conoscenza delle povertà sul territorio, affinché diventino patrimonio comune.

L’azione più importante, allora, è quella di abbattere i muri dell’indifferenza che spesso alberga anche all’interno della nostra comunità. Soltanto dopo aver compiuto radicalmente quest’opera di demolizione si potrà rendere concreto il principio evangelico di fratellanza, che è la base per riscoprire la bellezza di essere figli di un unico Padre.

Quindi, lo ribadisco ancora una volta con forza, basta erigere muri, ma costruiamo ponti.

Ponti per incontrare chi vive nell’indigenza; che permettano a giovani, adulti e anziani di comunicare tra loro; che facilitino il dialogo tra persone di diversa religione; che aiutino ad incontrare chi è malato, chi è portatore di handicap, chi è carcerato, chi vive in famiglie divise, chi ha perso il lavoro, chi è migrante e così via.

In quest’ottica, l’Assemblea è un momento molto importante per ribadire ciò che Caritas è: uno strumento pastorale a disposizione di tutta la comunità. Uno strumento a servizio della catechesi, della liturgia.

Mi auguro che, dopo questa giornata di confronto, Caritas possa essere sempre più radicata nelle comunità, nelle parrocchie, nei vari ambiti di vita, come il lavoro, la famiglia, la scuola, le istituzioni.

Se queste realtà, in modo responsabile e corresponsabile, diventano luoghi e strumenti di carità, allora il nostro lavoro non sarà stato vano.

Qualche esempio? Una famiglia aperta e pronta e condividere le fatiche di altre famiglie è una realtà caritativa; una scuola che insegna tolleranza è una scuola caritativa; un ambiente di lavoro che include chi ha meno possibilità è luogo di carità; una politica attenta agli ultimi e alle persone in difficoltà è una politica caritativa.

Potrei continuare all’infinito. Qui mi fermo.

E auguro a tutti noi una giornata assembleare intensa, ricca di stimoli e proficua per l’impegno che ognuno affronterà nei prossimi mesi.

Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana di Como

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