
20 ottobre 2022 – «Voi ci ringraziate ma noi siamo solo l’ultimo anello della catena. Non avremmo potuto fare nulla se non ci fosse stato chi ha donato, chi ha fatto i pacchi e chi ogni giorno ha pregato perché potessimo andare e tornare a casa sani e salvi».
Marco e Laura hanno il volto segnato dal lungo viaggio che, solo due ore prima, li ha riportati a casa dopo l’ultima missione umanitaria in Ucraina, ma negli occhi hanno ancora i volti delle persone incontrate a Kharkiv, la città che hanno raggiunto a soli 30 chilometri dal confine russo.
Qui hanno distribuito 4 mila chili di aiuti, di cui 600 di soli prodotti per bambini, raccolti dalla Caritas di Maccio. Sono stanchi, ma nonostante questo hanno voluto essere presenti lo scorso 15 ottobre all’ incontro pubblico organizzato nella palestra comunale di Villa Guardia dai volontari della parrocchia per restituire alla comunità quanto fatto in questi mesi.
I due “driver” (autisti), così si definiscono i volontari, erano parte di un gruppo di 8 partiti da Como con tre pulmini. Due si sono fermati, come da programma, a Leopoli (distante 24 ore di viaggio), mentre il terzo ha proseguito fino a Kharkiv per portare aiuti alla diocesi greco-cattolica.
Vicini alla gente
Questa è solo l’ultima di una lunga serie di missioni umanitarie organizzate dallo scoppio della guerra con le parrocchie di Maccio e Rebbio a fare da poli logistici e organizzativi di riferimento. « »
Una rete che conta ora sul sostegno anche della Caritas diocesana di Como. «Il primo viaggio – spiega il coordinatore delle missioni umanitarie, Giambattista Mosa – è stato organizzato nel mese di marzo poche settimane dopo lo scoppio della guerra. Con tre pulmini avevamo raggiunto Medika, alla frontiera tra Ucraina e Polonia. Fu un viaggio rapido, giusto il tempo di scaricare la merce e di ripartire portando con noi alcuni profughi che volevano raggiungere l’Italia. Alcuni dei passeggeri di quel viaggio vivono ancora a Maccio».
Durante il viaggio successivo, nel mese di aprile, alcuni volontari entrarono per la prima volta in Ucraina, raggiungendo Leopoli dove sono stati accolti dal seminario greco-cattolico della città e dal rettore, padre Ihor Boyko. Un incontro che si rivelerà decisivo. «Grazie a lui e ai suoi contatti abbiamo iniziato a spostare il raggio di azione dalla Polonia e dai Paesi vicini verso l’Ucraina specializzandoci, se così si può dire, nelle missioni umanitarie dentro il Paese».
L’ultima città raggiunta è proprio Kharkiv meta di questo ultimo viaggio e di una precedente spedizione effettuata nel mese di agosto. È proprio a questa che si riferisce il documentario “Viaggio a Kharkiv” presentato in anteprima durante la serata di sabato 15 ottobre scorso nella palestra comunale di Villa Guardia. Il video – disponibile online su Youtube – raccoglie una serie di testimonianze, davvero preziose, raccolte durante la missione dal giornalista Nicola Gini e dallo stesso Mosa.
«La nostra prospettiva – continua il coordinatore – è quella di continuare in questa missione di pace che non vuole solo portare aiuti, ancor più necessari in vista dell’inverno, ma anche e soprattutto mostrare vicinanza a chi sta vivendo il dramma della guerra. Se il nostro fosse solo un mero trasporto di beni si potrebbe pensare anche ad altre modalità, forse più efficaci. Ma non è così. Il nostro è un volere essere là, stare con loro, nonostante i rischi perché crediamo che sia importante stare, anche fisicamente, al fianco delle persone che sono oggi vittime dell’oppressione. Non farli sentire isolati».
Nel corso della serata sono risuonate le parole del nostro vescovo, cardinale Oscar Cantoni, che ha portato il suo saluto, attraverso il direttore della Caritas diocesana Rossano Breda, e ha definito i volontari come «veri e propri operatori di pace perché la pace si costruisce con un lento ma costante lavoro quotidiano».
I viaggi, precisano da Maccio, continueranno: il prossimo è in programma alla metà di novembre. Chi volesse dare una mano può contattare direttamente la parrocchia o il parroco don Gigi Zuffellato.
Michele Luppi
Leggi il messaggio del vescovo di Kharkiv, Vasyliy Tychapets
Leggi il saluto del cardinale Oscar Cantoni
Il report sul “Settimanale” del primo viaggio a giugno 2022
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