Pubblicato il: 05/11/2019Categorie: Venezuela
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Acune immagini del seminario di Palmira nella diocesi di San Cristobal in Venezuela, non lontano dalla frontiera con la Colombia.

Grazie alle offerte raccolte durante la Quaresima 2019, la Diocesi di Como ha sostenuto con 7 mila euro alcuni lavori di riqualificazione del Seminario diocesano “San Tommaso d’Aquino” di Palmira, nella Diocesi di san Cristobal, dove la vita della comunità è sempre più difficile a causa dell’aumento dei prezzi di tutti i prodotti, sia alimentari che per i normali lavori di manutenzione.

La situazione socio economica in Venezuela negli ultimi cinque anni è stata una escalation di iperinflazione e carenza strutturale di beni di ogni genere. Non solo alimenti, farmaci, ma anche beni materiali di qualsiasi tipo necessari per effettuare riparazioni e sostituzioni sono sempre più introvabili. Sotto il regime del presidente Maduro la popolazione ha iniziato a soffrire la fame e a non potersi più curare. Ciò ha portato milioni di persone a lasciare il paese verso gli stati limitrofi o verso Europa e Stati Uniti.

Chi è rimasto deve lottare ogni giorno per la sopravvivenza. Per i giovani e le famiglie venezuelane una realtà come il seminario Diocesano di Palmira, nella diocesi di San Cristobal, è non solo un punto di riferimento per la formazione umana e spirituale dei giovani, numerosi, che lo frequentano, ma anche un modo per sperare che almeno lì i propri figli possano riuscire a mangiare, studiare e curarsi in caso di bisogno.

Anche il seminario vive in ristrettezze in questo momento poiché le donazioni di cibo dai villaggi limitrofi scarseggiano e ancor di più i fondi per provvedere alla manutenzione del seminario stesso, una struttura costruita una trentina di anni fa e che necessita di interventi importanti soprattutto nell’area docce e sanitari, essenziale per garantire dignità e igiene ai ragazzi che lo abitano. L’edificio “Getsemani” dedicato alla Filosofia nel seminario diocesano ha la capacità di accogliere 75 seminaristi in 25 stanze disposte su tre piani e 4 sacerdoti impegnati nella formazione dei ragazzi.

Su ogni piano c’è un’area docce e sanitari. Attualmente sono 46 i giovani accolti in questo edificio. Le vocazioni sono in fase di aumento e in questo momento di difficoltà nel paese la Chiesa e la formazione dei nuovi sacerdoti sono un segno vivo di speranza per tutti.

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