Pubblicato il: 17/11/2021Categorie: NewsTag:
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17 novembre 2021 – Sabato 13 novembre il Centro di Ascolto Caritas di Tirano ha celebrato il ventennale e intitolato la sede ad Annalisa Bergamelli, volontaria dall’apertura del CdA nel 2001 e per molti anni coordinatrice, prematuramente scomparsa nell’ottobre del 2019 dopo una breve, ma inesorabile, malattia.
La celebrazione si è svolta in piazza San Martino a Tirano.
Davanti alla sede del CdA si sono ritrovati i famigliari di Annalisa con i volontari Caritas, con loro molti amici e conoscenti e alcuni utenti.

Annalisa Bergamelli

Durante la cerimonia, i diversi interventi hanno evidenziato l’importanza dei Centri di Ascolto nella diocesi, segno operativo della dimensione caritativa delle parrocchie e il modo e lo stile con cui Annalisa ha vissuto la sua esperienza di volontariato nell’ambito della Caritas.
Hanno introdotto la cerimonia Giovanni Marchesi, che ha ripreso i primi momenti della Caritas di Tirano, e don Tullio Schivalocchi, responsabile del CdA, che ha ricordato Annalisa in particolare durante la sua malattia, vissuta con fede e fiducia.
Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana, ha evidenziato il ruolo dei Centri di Ascolto, luoghi di accoglienza e aiuto nei territori della nostra diocesi. I volontari hanno dedicato le loro parole al ricordo di Annalisa: propositiva e attiva, capace di fare con gratuità e profondità, sempre presente con discrezione e intelligenza. Capace di saper accettare le fatiche degli altri, le fragilità, le incoerenze… di non avere pregiudizi, di decidere e fare quando necessario, così come di aspettare e lasciar correre quando opportuno. Allo stesso modo Kamal Badeeke è intervenuto ribadendo la generosità e la disponibilità di Annalisa.

Hanno concluso gli interventi l’assessore ai servizi sociali del Comune di Tirano, Doriana Natta, che ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra Caritas ed enti nell’affrontare le povertà del territorio e Daniele Pola, marito di Annalisa, che ha ringraziato e ribadito il bene di Annalisa per i più poveri e fragili.
Don Paolo ha donato la sua benedizione alla targhetta che ora indicherà la presenza del Centro di Ascolto Caritas “Annalisa Bergamelli” in piazza San Martino a Tirano.
Sulla targhetta anche la frase “Amare senza limiti”, un promemoria per i volontari e un invito per chi entra e per chi passa.
Il Coro Monti Verdi ha accompagnato la celebrazione.

Al momento dell’intitolazione è seguita la messa presieduta da don Battista Galli, ex direttore della Caritas diocesana: «Bello e non scontato – ha detto don Battista – aver deciso di celebrare una messa dopo la celebrazione in piazza… un modo per dire che da qui, dall’Eucarestia tutto ha inizio…».
Don Battista ha condiviso il senso di mancanza che la scomparsa di Annalisa ha lasciato, ma ha ricordato che la sua presenza continua a essere una presenza viva che dobbiamo accogliere e tenere con noi.

Simona Giudice

“I poveri li avete sempre con voi”, l’incontro con Luciano Gualzetti e don Augusto Bormolini

Venerdì 19 novembre il Centro di Ascolto Caritas ha completato gli eventi in programma in occasione del proprio ventennale con l’incontro “I poveri li avete sempre con voi”, alle 20.30 presso il salone dell’oratorio Sacro Cuore di Tirano in via Roma 5, con don Augusto Bormolini, vicedirettore della Caritas della diocesi di Como, e Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana.

I due relatori hanno sviluppato appunto il tema “I poveri li avete sempre con voi”, versetto del vangelo di Marco attorno al quale si è sviluppata la riflessione di papa Francesco per la quinta Giornata mondiale del povero.
Molte le riflessioni e gli spunti.
Cambiare prospettiva, mettersi dal punto di vista dei poveri, affiancare l’aiuto all’accompagnamento in un’ottica di ripresa, di ripartenza…
Sono stati ripresi i temi centrali per i Centri di Ascolto: essere espressione delle comunità cristiane, non fare per carità ciò che alle persone spetta per giustizia, progettare per i poveri, lavorare in rete…

Luciano Gualzetti ha sottolineato la centralità della dimensione creativa delle comunità cristiane, che non possono essere tali se non affiancano la carità alla liturgia e alla catechesi e non operano perché queste dimensioni camminino insieme, si contagino e si stimolino. Ha ricordato che il Papa in più occasioni ha evidenziato che la Caritas non è un’associazione solidale o un ente non governativo, ma è parte della comunità ecclesiale. Il direttore della Caritas Ambrosiana ha poi ricordato l’importanza di non sostituirsi a chi ha il dovere di aiutare chi ne ha diritto, di stare al fianco di chi chiede, di “pretendere” che la giustizia sia attuata seriamente e prontamente.
Interessante l’immagine proposta da Gualzetti, che suggerisce di iniziare a progettare un percorso per il povero “il minuto dopo” aver offerto un aiuto concreto, fondamentale quando necessario, ma punto di partenza per altro. Bella l’idea dei volontari che accompagnano per un pezzo di strada, che stanno al fianco, che supportano, ma poi lasciano andare.
Lavorare in rete è stato definito fondamentale, perché il territorio è rete e deve fare rete; ma è importante far stare il povero dentro la rete che si crea intorno a lui, renderlo protagonista, sostenere i suoi punti di forza, aiutandolo nelle debolezze.
Luciano Gualzetti ha concluso il suo intervento riprendendo l’intervento di Madre Cristiana Dobner, Priora del Monastero delle Carmelitane Scalze di Concenedo, al Convegno della Caritas Ambrosiana dell’11 settembre scorso che, a commento dell’episodio evangelico della lavanda dei piedi, ha augurato a tutti coloro che indossano il grembiule e si mettono al servizio: “Non togliete mai l’asciugamano, lasciatelo bagnato e sporco sempre su di voi e ogni sera guardate l’acqua del vostro catino: vi auguro che sia sporca e lercia!”.

Don Augusto Bormolini, oltre ad aver ricordato i momenti di avvio delle attività del Centro di Ascolto di Tirano vent’anni fa a cui lui aveva partecipato, ha evidenziato l’importanza dei Centri di Ascolto oggi, della loro presenza e delle loro azioni. Ha sottolineato la necessità che i Centri di Ascolto sappiano essere attenti alle esigenze di ogni momento e disposti a cambiare, a reinventarsi. Ha sottolineato il bisogno di uscire: non basta più attendere che il povero bussi alla porta, ma bisogna andare a cercarlo… con la presenza sul territorio, la conoscenza della gente, il rapporto tra le persone.

L’incontro si è concluso con i reciproci auguri, tra i relatori e il pubblico, di buona continuazione sulla strada della carità.

Simona Giudice

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