Noi operatori Caritas, ci sentiamo impegnati a sostenere percorsi di persone in difficoltà, a volte affiancati da volontari a cui vorremmo saper trasmettere una testimonianza che possa essere in qualche modo raccolta e dilatata.
Capita ed è capitato, che uno di questi volontari improvvisamente venga a mancare. Chiamato a passare quel confine ultimo tra il finito e l’infinito. Tocca sempre l’animo misurarsi con il nostro limite ultimo. Soprattutto quando questo confine viene oltrepassato da chi, a 48 anni, risulta ancora troppo giovane. Andrea Masanti ha solcato così questo valico. Con semplicità e discrezione, tanto che la sua malattia a noi, operatori Caritas, si è rivelata cogliendoci di sorpresa nell’accogliere la notizia della sua partenza.
Andrea era un volontario del progetto Betlemme, ha curato con altri le accoglienze serali e i saluti mattutini dei senza fissa dimora, ospitati nel dormitorio allestito all’oratorio di Sondrio dell’Angelo Custode per il periodo invernale.
Nelle due stagioni di questa esperienza ha vissuto questa vicinanza senza manifestare in alcun modo il peso della sua malattia. Disponibile anche a piccoli lavori di manutenzione, come sistemare la serratura del cancello di entrata. Presente e pronto nel dare il suo contributo negli incontri dell’equipe.
Quando nel febbraio scorso, con un messaggio al gruppo, ha comunicato che per motivi di salute non avrebbe potuto continuare l’esperienza, non ci si poteva aspettare l’evoluzione che purtroppo c’è stata. Mantenendo i contatti sul gruppo WhatsApp, ha messaggiato fini a pochi giorni prima del suo addio, dimostrando la sua attenzione verso coloro che vivono in strada e che ha saputo avvicinare, rimuovendo ogni pregiudizio.
Grazie Andrea!
Qualcuno ha scritto che “nessun uomo è un’isola”. In una società che si presenta come un grande arcipelago, il tuo impegno e la tua presenza ci restituiscono oggi, nel tuo desidero di essere in relazione, con quale materiale dobbiamo costruire pontili di attracco per mantenere vivi i legami. Anche nella cura di chi a fianco a noi si muove verso gli ultimi.
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