Pubblicato il: 22/05/2020Categorie: Emergenza Coronavirus, News
S.-Agata

20 maggio 2020 – “Insieme ce la faremo”. Detto e fatto, verrebbe da dire guardando a come, in queste ultime settimane, si è organizzata la carità all’interno di tante parrocchie della nostra diocesi. Tra queste anche la Comunità pastorale dei Santi della carità di Como, formata dalle parrocchie di S. Agata, S. Orsola e Garzola, che ha scelto questo nome per una nuova iniziativa di carità. L’obiettivo è offrire un sostegno solidale alle famiglie che si trovano ad affrontare difficoltà economiche a causa del coronavirus attraverso una rete formata dal Gruppo Carità e dal gruppo della San Vincenzo di S. Agata con la collaborazione di negozi alimentari e decine di famiglie.

“Abbiamo promosso degli accordi con i gestori di alcuni esercizi alimentari del quartiere, aperti anche in questo periodo di quarantena che consentono ai parrocchiani che fanno la spesa di donare dei prodotti”, ci spiega il parroco don Daniele Maola.

Una vera e propria “spesa sospesa” che, fino ad ora, ha permesso di raccogliere cibo sufficiente a garantire il sostegno alimentare a circa cento famiglie.  A questi vanno aggiunti i beni portati nelle parrocchie e quanto raccolto dal gruppo San Vincenzo per un totale di oltre 500 kg di prodotti raccolti.

“È stato commovente – racconta don Daniele – vedere come già dalla prima settimana molti sono stati coloro che hanno voluto pensare ai fratelli e sorelle in difficoltà mettendo nel proprio carrello della spesa o lasciando “in sospeso” nei negozi tanti generi di prima necessità. I bisogni sono in crescita e rispetto a prima della Covid il numero di persone che avevano bisogno di un aiuto è quasi raddoppiato, ma è proprio vero che insieme ce la stiamo facendo”.

Accanto al sostegno alimentare la parrocchia ha lanciato anche una raccolta fondi tra i fedeli. “Abbiamo chiesto alle famiglie – continua il parroco – di sostenere le iniziative di carità in atto, ma anche, se vorranno, di contribuire alla gestione delle parrocchie. Questo perché, con tutte le attività ferme ormai da due mesi e mezzo, la situazione economica sta diventando difficile”.

All’appello hanno risposto in molti per un totale di quasi 20 mila euro di donazioni:  circa 9 mila euro sono arrivati per le opere di carità e verranno utilizzati per sostenere le spese non alimentari delle famiglie più povere (affitti e bollette), circa 6 mila sono arrivati direttamente alla S. Vincenzo per il sostegno alimentare (a cui andrebbe aggiunto il valore dei beni donati con la spesa sospesa) e altri 5 mila euro sono stati donati per la gestione delle parrocchie.

Al fondo ha contributo anche la Polisportiva S. Agata, società dilettantistica che ha la sede proprio in oratorio, con un contributo di 2.000 euro.

Sempre sul fronte della carità continuerà, almeno fino alla fine dell’emergenza, l’esperienza di Casa Bartimeo, la struttura di accoglienza per quattro senza dimora aperta in parrocchia all’inizio dello scorso inverno.

“Negli ultimi anni – conclude il parroco – abbiamo promosso varie iniziative per cercare di promuovere una cultura della carità e dell’attenzione al prossimo. Guardando alla risposta di queste settimane mi viene da dire che questa cultura della carità è oggi presente nella nostra comunità. Il Papa ci ha più volte chiesto di passare dall’emozione ai fatti, noi lo stiamo facendo e per questo non posso che lodare Dio. Ora si tratta di continuare su questa strada. Insieme”.

Michele Luppi

articolo pubblicato su “Il Settimanale della Diocesi di Como”

 

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