21 novembre 2023 – Parafrasando San Paolo verrebbe da dire che la “Carità costruisce comunità”.
È questo il messaggio al cuore del Convegno della Caritas diocesana organizzato lo scorso 18 novembre in occasione della prima Giornata diocesana della Caritas e alla vigilia della Giornata Mondiale dei Poveri.
Circa 80 persone si sono ritrovate al Centro Pastorale Cardinale Ferrari di Como per una mattina di ascolto e confronto a partire da alcune testimonianze. Una giornata fortemente voluta dall’équipe pastorale della Caritas e dal direttore, Rossano Breda – che ha ribadito come «la Carità sia sempre generativa» – a cui ha partecipato il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni.
La mattina è iniziata con una interessante lectio biblica a cura di don Saverio Xeres, che ha commentato un passo del Vangelo di Matteo (Mt 15, 21-28).
L’incontro è poi proseguito con i racconti dell’esperienza della Comunità Santi della Carità di Como e di don Massimo Mapelli, responsabile Caritas e promotore della “Libera masseria” di Cisliano (MI) .
Nelle foto (in sequenza): don Saverio Xeres; il direttore Caritas Rossano Breda con il cardinale Oscar Cantoni; don Daniele Maola, Anna Donnini e don Massimo Mapelli
A tracciare il percorso della Comunità Santi della Carità di Como è stato il parroco don Daniele Maola da alcuni anni alla guida delle parrocchie di S. Agata, S. Orsola e Garzola: «Cinque anni fa ci trovavamo di fronte alla sfida di costruire una comunità pastorale partendo dalle storie di tre parrocchie che, per quanto geograficamente vicine, tanto da non riuscire a distinguere dove inizia l’una e finisce l’altra, erano e sono ancora oggi profondamente diverse tra di loro». Come metterle insieme si è chiesto allora il parroco con i suoi collaboratori.
«La risposta che ci siamo dati – spiega don Daniele – è che saremmo dovuti partire da Cristo e dai piccoli. “Con Cristo Gesù nella Chiesa per accogliere e servire” è stata l’icona biblica che ci ha guidato in quei primi passi comunitari. Siamo dunque partiti da questi due verbi, accogliere e servire, domandandoci come concretizzarli in modo che non restassero solo parole».
Da qui la decisione di promuovere l’apertura di un progetto di accoglienza “Casa Bartimeo” che sarebbe diventata l’embrione del Progetto Betlemme ora diffuso in undici tra comunità pastorali e parrocchie. «Abbiamo voluto usare la parola “casa” – ha continuato don Daniele – perché non volevamo limitarci a dare un servizio di accoglienza per persone senza dimora, ma offrire soprattutto un’occasione di relazione, di incontro, un luogo che potesse diventare intimo. In una parola: una casa». Ed è proprio attorno a questa iniziativa che la comunità stessa si è costruita. «È stato bello vedere – racconta la parrocchiana Anna Donnini, storica volontaria Caritas – come attorno a questa esperienza si siano create relazioni non solo con gli ospiti ma anche all’interno della stessa comunità tra persone di generazioni diverse».
La testimonianza di Anna Donnini e don Daniele Maola
In seguito abbiamo ascoltato la testimonianza di don Massimo Mapelli e il racconto della preziosa esperienza della “Libera masseria” di Cisliano di cui il sacerdote milanese è promotore e animatore insieme con Caritas ambrosiana, l’associazione Libera e altre realtà del territorio . Un luogo di carità sorto all’interno di una masseria di ben 10.000 mq confiscata al clan Valle legato all’ndrangheta.
La testimonianza di don Massimo Mapelli
La mattinata è stata anche arricchita dalle testimonianze dell’operatrice Ivana Fazzi e di Matteo Perotti, missionario laico della nostra diocesi, che ha raccontato la sua esperienza e il suo lavoro in Sud Sudan. Ivana Fazzi, operatrice della Caritas diocesana di Como ha presentato i risultati del report “Pavimenti appiccicosi – La povertà intergenerazionale in Lombardia”, realizzato dal Coordinamento degli Osservatori delle povertà delle Caritas lombarde: un’indagine sul tema della povertà ereditaria nella nostra regione, ricca dei risultati che sono stati raccolti intervistando persone che si rivolgono proprio ai servizi delle Caritas lombarde.
Al termine della mattinata ha preso la parola il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni. Di seguito la sintesi del suo intervento
«Esco da questo incontro con uno spirito positivo, con molta consolazione. Voi siete persone che con coraggio, sapienza, fede e creatività si impegnano ogni giorno e stanno creando le condizioni per una Chiesa bella, viva, una Chiesa santa che è fraterna e solidale, come la vuole il Signore».
«La carità genera relazioni – ha ribadito il vescovo – responsabilizza, apre lo sguardo e appassiona. Dopo aver ascoltato la testimonianza di don Massimo Mapelli, sottolineo e confermo che la carità promuove anche la giustizia sociale. La carità risveglia, e interpella direttamente noi e chi è responsabile della cosa pubblica». «La carità – ha sottolineato infine – genera e matura la fede. Mi accorgo che persone che si avvicinano al volontariato – soprattutto i giovani – spesso sono un po’ lontane dalla Chiesa. Però proprio attraverso questo impegno si rigenerano e arrivano anche alla proposta della fede. La carità genera e matura la fede. Penso per esempio a quella bella esperienza che è il Progetto Betlemme, l’accoglienza notturna in alcune parrocchie delle persone senza dimora nel periodo invernale».
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