Pubblicato il: 09/03/2023Categorie: Editoriali, NewsTag: ,

9 marzo 2023 – Il massacro sulle coste calabresi è noto, ma durante le celebrazioni eucaristiche a cui ho partecipato in questo periodo nessun riferimento.
Un silenzio assordante.

Tra i molti avvisi che legittimamente bisogna dare ai fedeli per vivere bene questo tempo di Quaresima, anche la modalità per un corretto digiuno del venerdì, secondo quanto comanda santa Chiesa cattolica.
“Mi chiedo se sia più facile dire alzati e cammina, oppure ti sono perdonati i tuoi peccati”. Questa la domanda che pone Gesù ai benpensanti che lo criticano di fronte alla possibilità di guarire un paralitico dalla sua infermità.

Mi domando allora quale sia il vero digiuno che oggi dovremmo vivere.
E ribalto la prospettiva! Dovremmo, a mio modesto parere, abbuffarci di gesti di contraddizione (sempre per non citare “avete inteso che fu detto ma io vi dico…”) rispetto all’ipocrisia che questo tempo vive e nel quale tutti siamo immersi, io per primo.

Dovremmo abbuffarci di vere notizie e informazione veritiera: chi legge una rivista di settore che si occupa di politica internazionale e che aiuti a capire i fenomeni internazionali e anche quelli legati alle migrazioni forzate?
Quando leggiamo una rivista missionaria?
Quando leggiamo un quotidiano approfondendo vari punti di vista?
Chi realmente sa cosa succede in Afghanistan, Iran, Siria, Eritrea, Somalia, Ghana, Repubblica del Centrafrica, nord del Congo (regione del Kivu), se non per veloci comunicazioni via Twitter o su qualche piattaforma tipo Facebook?

Dovremmo abbuffarci di “non giro la faccia dall’altra parte” ogni volta che vedo una situazione di ingiustizia, di solitudine, di maltrattamenti, di egoismo ed essere testimoni di un pensiero e azione coerenti.
Dovremmo abbuffarci di uno stile di vita che chiede al proprio conto corrente se genera azioni e investimenti davvero per il bene comune o per il profitto a scapito delle economie del Sud del mondo, ma a grande vantaggio delle speculazioni che generano milioni di “scarti” che, oltre a essere violentati nelle loro terre, muoiono incivilmente abbandonati sulle nostre coste.

Senza fare facili citazioni, “ma non chiedo agli altri di essere e fare ciò che io non sono e faccio (ndr)“, mi chiedo quanto dovremmo riflettere su quel “I care” di don Milani, su quel “I have a dream” di M. L. King, su quel “nessuno si salva da solo” di Papa Francesco.

Credo allora, per me prima di tutto, che i venerdì non osserverò una leggera colazione, un pranzo normale, una leggera cena…
Il venerdì, ma penso per ogni altro giorno della settimana di Quaresima ma anche di tutto l’anno, mi chiederò se ho vissuto da buon cristiano rispettando il mandato del giudizio di Matteo 25, dell’esempio dell’eretico samaritano di Lc 10, delle provocazioni del Padre Nostro e delle Beatitudini.

Mi chiederò nei rari momenti di adorazione eucaristica che riuscirò a vivere se in quel pezzo di pane consacrato rivedo i volti delle migliaia di sofferenti e abbandonati che questa storia ci sta consegnando, chiedendo alla mia coscienza se la sera, quando accarezzo il volto dei miei figli, sono in pace per aver compiuto il meglio per costruire un Regno di giustizia e integrazione, accoglienza e rispetto.
Solo allora mi dirò che il mio spirito può riposare in pace!

Rossano Breda, direttore della Caritas diocesana di Como

La Caritas Italiana invita ad aderire, nelle diverse modalità, alla manifestazione nazionale promossa dal Tavolo Asilo dal titolo “Fermare la strage, subito!” che si terrà a Cutro sabato 11 marzo alle 14.30   

L’invito di Caritas Italiana

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