Il Fondo Solidarietà Famiglia e Lavoro 2020, alla memoria di don Renato Lanzetti e di tutte le vittime del Coronavirus, è stato istituito in Diocesi di Como per sostenere le persone e le famiglie in difficoltà economica a causa della pandemia. Terminata l’emergenza pandemica ma non le difficoltà e le diseguaglianze economiche sul territorio, il Fondo ha “aggiornato” il suo fine e le sue modalità, concentrando l’attenzione sulla formazione professionale e sulla sensibilizzazione della comunità cristiana
Riferimenti
Indirizzo viale Cesare Battisti 8, Como
Orari di apertura
Da lunedì al venerdì
dalle 9.00 alle 12.30Tel. 031 0353533
Il Comitato dei garanti
Fin dalla sua nascita il Fondo Solidarietà Famiglia Lavoro si è dotato di un comitato di garanti che ha il compito di esaminare le domande in arrivo tramite i parroci, i Centri di Ascolto e i referenti presenti nei vicariati della Diocesi di Como.
Don Gianpaolo Romano (Presidente – Pastorale sociale, lavoro, custodia del creato)
Don Andrea Del Giorgio (Vicepresidente – Pastorale sociale, lavoro, custodia del creato)
Mario Luppi (Fondazione Caritas)
Simone Digregorio (Caritas diocesana)
Marco Mazzone e Sonia Bianchi (Compagnia delle Opere)
Luisa Seveso e Giorgio Riccardi (Acli)
Mara Maggi e Angelo Vavassori (Consulta diocesana aggregazioni laicali)
Cos’è, cosa offre, collaborazioni
La Diocesi di Como ha lanciato il 1° maggio 2020 il “Fondo Solidarietà Famiglia Lavoro 2020” (FSFL2020) voluto dal vescovo, cardinale Oscar Cantoni, per offrire un sostegno economico a famiglie e persone in situazioni di povertà a causa del Covid 19.
Nel corso del tempo il Fondo ha “aggiornato” il suo fine e le sue modalità, mantenendo sempre l’obiettivo di aiutare chi ha difficoltà occupazionali, chi ha bisogno di vicinanza e condivisione e a volte di un sostegno economico per superare una fase difficile o intraprendere una nuova vita lavorativa.
Nei quattro anni di attività si sono rivolte al Fondo 630 persone: considerando i familiari conviventi, gli interessati sono stati circa 2.000. Per individuare il bisogno ha operato una rete di volontari che fanno capo alle parrocchie, ai Centri di Ascolto Caritas e alle associazioni del territorio e che sono coordinati a livello vicariale.
Un Comitato dei Garanti diocesano vaglia le domande e coordina le attività di accompagnamento.
Una prima fase, quella della pandemia, è stata caratterizzata da richieste di aiuto finalizzate alla pura sopravvivenza del nucleo familiare; dopo l’emergenza la situazione economica e sociale è mutata e quindi l’azione è stata indirizzata ad agevolare la ricerca e l’ottenimento di un lavoro attraverso la formazione, l’orientamento, il tirocinio.
Quindi il Fondo dal 2023 a oggi ha avuto attenzione a situazioni in cui era evidente uno stretto nesso tra contributo e possibilità concreta di buon esito della condizione occupazionale: per un terzo gli interventi hanno così finanziato attività formative, corsi e tirocini, sono poi stati importanti l’acquisto di beni funzionali all’inserimento al lavoro, per esempio biciclette per poter recarsi sul luogo di lavoro.
Vi sono state anche donazioni destinate a coprire economicamente un breve periodo, in attesa di un collocamento certo o in concomitanza con un invio a operatori dei servizi all’impiego.
Solo un quarto delle devoluzioni si possono considerare puro sostegno al reddito della famiglia in particolare difficoltà in attesa di tempi migliori.
Per mantenere viva la sua operatività e per dare un segno di presenza nelle comunità di base, il Fondo cerca nelle parrocchie, nei gruppi di volontariato, nelle associazioni diocesane persone che credono nel valore del lavoro come fonte di realizzazione della persona e fondamento della comunità, e che possono dare un aiuto per individuare i bisogni e accompagnare a una occupazione dignitosa.
Ecco qualche dato per conoscere il lavoro fatto in questi anni
Il Comitato dei Garanti si è riunito circa 140 volte dal mese di giugno 2020 al mese di gennaio 2025.
Le persone che si sono rivolte al Fondo sono state 635, mentre le domande totali sono state quasi 900. Considerando i familiari conviventi, le persone interessate sono state circa 2.300 (il numero di uomini e donne si equivale; i cittadini stranieri superano di poco gli italiani).
Su un’entrata di circa 922.000 euro, l’importo complessivo devoluto a gennaio 2025 è stato di 820.000 euro.
Di questi, una quota significativa – 325.000 euro – è stata reperita grazie a devoluzioni istituzionali (Diocesi-Cei 100.000 euro, Caritas nazionale 50.000 euro, Fondo Povertà 80.000 euro, Confindustria Como 45.000 euro, CRA Cantù 50.000 euro), mentre quasi 600.000 euro sono frutto di donazioni di privati, singoli e comunità.
Le principali finalità del Fondo:
Emergenza povertà
Formazione e accesso al lavoro
Giustizia sociale e bene comune