È il progetto di accoglienza diffusa sul territorio per i senza dimora che, nel periodo invernale, vengono accolti nelle parrocchie della città di Como e nei comuni limitrofi grazie a una fitta rete di volontari. Anche a Sondrio è nata questa esperienza di accoglienza sul territorio valtellinese
Il Progetto Betlemme rientra nel Piano Freddo della città di Como, l’accoglienza invernale promossa dalla rete degli enti per la grave marginalità.
Riferimenti
A Como il coordinamento degli accessi avviene tramite Porta Aperta.
Responsabile: Beppe Menafra
Tel. 377 7078800
A Sondrio il coordinamento del servizio è a cura degli operatori della Caritas diocesana
Responsabili: Monia Copes e Loris Guzzi
Tel. 0342 1892900
Email info@caritascomo.it
Cos’è, cosa offre, collaborazioni
Il Progetto Betlemme nasce dal desiderio di dare risposte sempre più accurate al bisogno delle persone senza dimora – nella sola città di Como sono circa 200 e sul territorio valtellinese circa 40 – di avere un riparo notturno nel periodo invernale.
L’idea, lanciata dalla Caritas diocesana, in particolare a Como, dal servizio Porta Aperta dal 2020, era ed è di affiancare alle attività delle strutture già esistenti – oggi sono circa 150 posti letto fissi, tra residenziali e notturni – un’accoglienza “diffusa” sul territorio, proponendo alle comunità di ospitare temporaneamente una o più persone senza dimora.
Viene richiesto un luogo riscaldato – fornito di servizi igienici – dove le persone ospitate possano trascorrere la notte. Per rendere questa esperienza più “famigliare” è fondamentale la partecipazione di volontari che siano presenti alla sera e al mattino per accogliere gli ospiti.
Le persone senza dimora, uomini o donne, sono individuate dalla stessa Caritas, che con i suoi operatori accompagna in ogni fase del progetto le comunità che aderiscono all’iniziativa.
Dietro all’idea dell’accoglienza diffusa c’è la convinzione che le persone senza dimora abbiano bisogno prima di tutto di essere inserite in un contesto di cura e di instaurare relazioni positive. Sapere di essere accettati e riconosciuti dalla comunità che li accoglie è ciò che può davvero aiutarli a ritrovare la propria dignità.
Cosa serve:
Un luogo riscaldato (con un letto o una brandina)
Servizi igienici
Volontari per l’accoglienza