9 febbraio 2022 – Il “Progetto Betlemme”, l’accoglienza notturna temporanea per i senza dimora diffusa in alcune comunità parrocchiali della città di Como e comuni limitrofi, si consolida e in questo periodo invernale vengono offerti un letto caldo a 16 persone in 7 località.
Il “Progetto Betlemme” è stato lanciato dalla Caritas diocesana di Como e, in particolare, dal servizio Porta Aperta sin dal 2020, al fine di ampliare l’offerta dei dormitori e delle strutture già esistenti nel periodo dell’Emergenza Freddo.
L’accoglienza vede coinvolti oltre 170 volontari che, alternandosi tutti i giorni (alla sera e al mattino), permettono l’apertura e la chiusura dei locali organizzati per il riposo notturno.
Pubblichiamo di seguito la testimonianza dei volontari della Comunità pastorale Tavernerio-Solzago-Ponzate
«Un po’ di “calore” in questi freddi mesi invernali»
Su proposta della Caritas diocesana resa propria da don Giorgio Cristiani, allora parroco della comunità pastorale Tavernerio-Solzago-Ponzate, dal mese di dicembre in un monolocale dell’oratorio di Tavernerio viene data ospitalità per le ore notturne a una persona che vive una situazione senza una collocazione abitativa stabile.
Il gruppo di volontari – circa una ventina di persone – è formato sia da parrocchiani della comunità pastorale sia da persone della vicina parrocchia della diocesi ambrosiana. Ciò è segno che non esistono confini, differenze, quando tra le persone nasce quel desiderio profondo di sentirsi tutti interpellati per il bene altrui.
La proposta di far partire anche nella nostra comunità, se pur periferica rispetto alla città di Como, questa iniziativa ha visto l’adesione di singoli, coppie di sposi, genitori e figli, che animati dal desiderio di conoscere, donare e condividere con altri questo tipo di esperienza, a turno accolgono la sera e salutano al mattino, l’ospite, ma non solo…
Sin dal primo incontro di presentazione del Progetto Betlemme (nome dell’esperienza offerta) si è percepito il desiderio che ciascuno, con i propri talenti, potesse diventare quel mattoncino per realizzare il “ponte della solidarietà”.
C’è chi coordina i turni mensili, chi si dedica al lavaggio e al cambio biancheria/letto, chi si preoccupa di fornire indumenti adeguati al periodo e generi necessari per la prima colazione e l’igiene personale (tra questi anche i volontari del “Mantello di San Martino”, gruppo che raccoglie e distribuisce generi alimentari per le famiglie indigenti del comune), chi accoglie anche per una sola volta la settimana.
Ma ciò che caratterizza questo progetto è il fatto che si possano intrecciare “relazioni”, pur con tutti i limiti possibili: le timidezze, le paure del “non conosciuto”, del saper rispettare la terra sacra dell’altro.
Tramite le quattro chiacchiere che si fanno nei periodici incontri, si è potuto percepire che il nostro ospite non è un “senza dimora” per scelta.
L’occasione di dare una mano per la riuscita del progetto è, senza ombra di dubbio, arricchente per ciascuno dei volontari. Da un lato si viene interpellati come cittadini sul fatto di come possano essere complesse e per taluni versi assurde le normative per chi desidera restare nel nostro Paese, e si ritrova “imbrigliato” nelle pratiche; d’altro canto, come battezzati si viene chiamati a testimoniare con la nostra vita la Parola che si fa azione tra gli altri, quelli che Papa Francesco ci ricorda essere nostri sorelle e fratelli.
Il gruppo dei volontari sta facendo un breve tratto di cammino con questo nuovo compagno incontrato e, se pur nella consapevolezza che non si ha la possibilità di cambiare la sua vita in quanto ognuno è custode della propria libertà, si è però contenti di rendergli questi pochi mesi, particolarmente freddi, un poco più “caldi”.
Ringraziamo la Caritas e don Giorgio per averci dato la possibilità di fare questa esperienza.
I volontari del Progetto Betlemme
presso la Comunità pastorale Tavernerio-Solzago-Ponzate
Per maggiori informazioni clicca qui
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