Pubblicato il: 05/07/2018Categorie: Editoriali, News

5 luglio 2018 – All’interno del cammino pastorale della nostra Diocesi, che ci vede impegnati nei vari ambiti di vita – giovani, famiglie scuola, lavoro, carità – si sta inserendo quasi in punta di piedi la preparazione al Sinodo Diocesano che andremo a celebrare nel 2019.

Potremmo affermare che l’approccio con la consultazione sinodale non è una priorità molto sentita da parte di molti laici delle nostre comunità e, tanto meno, è accolta con entusiasmo da una parte del clero che fatica ad accogliere il Sinodo come occasione unica e irripetibile di approfondimento comunitario, partendo dalla misericordia, cammino sinodale che potrà aiutare la nostra Chiesa diocesana ad affrontare le sfide che il futuro ci presenta con serenità e spirito di fiducia e soprattutto a essere pronta a mettere a servizio i diversi carismi che la compongono in un cammino di unità.

Anche noi di Caritas diocesana sentiamo la responsabilità che ci deve portare a costruire in modo attivo questa preparazione e vorrei allora invitarvi tutti – volontari e operatori che svolgono il loro servizio nelle Caritas parrocchiali, nei Centri di Ascolto, nelle associazioni che affrontano le diverse forme di carità – ma soprattutto inviterei in questi mesi tutte quelle persone che frequentano i nostri Centri di Ascolto o usufruiscono dei servizi Caritas (come le mense, i dormitori, i centri diurni) a ritrovarvi e, partendo dal documento preparatorio (tuttora in fase di consultazione) e dalla propria esperienza di servizio o di stato di vita, a formulare proposte che possano arricchire il bagaglio di esperienze di vita che la nostra Chiesa diocesana ha bisogno per testimoniare con più coerenza il messaggio salvifico di Cristo alla società attuale.

Il primo interrogativo che ci interpella nel vivere la nostra esperienza umana (qualunque essa sia) è quello che ci deve far riscoprire le priorità a cui dobbiamo rispondere: il nostro impegno prioritario è quello della promozione umana.Il Sinodo è occasione di riflessione per chi è cristiano, ma anche per tutte le persone di buona volontà perché possano impegnarsi attraverso le azioni del quotidiano a rimettere al centro della propria attenzione la promozione di uomini e donne, affinché possano indirizzare la loro vita a una dimensione sociale e a servizio degli altri. E io penso che in questa  riflessione tutti hanno qualche cosa da dire e da donare.

Questo esercizio di discernimento è il primo dono di carità autentica che tutti possono fare e per un cristiano è occasione di annuncio e di incarnazione nel mondo della misericordia di Dio.

Il secondo obiettivo è quello che ci deve portare a una  attenzione vera verso i vari ambiti di vita per cui il sinodo ci interroga: la famiglia, i giovani, i poveri, i presbiteri e la vita consacrata.

Questi ambiti di vita per noi cristiani sono il perno di una società attiva e pronta a saper cogliere le sfide che il mondo attuale ci sta mettendo di fronte, ma è soprattutto uno stile di vita di Chiesa che anche attraverso questa consultazione può aprirsi a un cammino di corresponsabilità e di ministerialità.

Il nostro Vescovo ci aiuta in questo cammino dicendoci che essere “Testimoni e annunciatori della misericordia di Dio” è vivere la collegiale responsabilità pastorale di cui gode in virtù del Battesimo tutto il popolo di Dio (fedeli laici, consacrati e ministri ordinati); essa può essere pienamente esercitata, fino a comprendere e sperimentare dal di dentro la natura stessa della Chiesa, di cui la sinodalità è dimensione costitutiva e permanente.

Da settembre daremo indicazioni pratiche sui modi, sui luoghi e sui tempi di questa consultazione che potrà aiutare, accanto ad altri, a rimettere al centro dell’attenzione della nostra comunità diocesana gli uomini e le donne del nostro tempo che devono riscoprire il gusto di essere testimoni e annunciatori della misericordia di Dio.

Roberto Bernasconi, direttore Caritas diocesana di Como

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