Pubblicato il: 15/09/2023Categorie: La Caritas si racconta, StorieTag:

Pubblichiamo la bella testimonianza di Suor Serena Lago, che ha trascorso questi ultimi due anni a Casa Nazareth, assieme ad altre consorelle, svolgendo anche il prezioso compito di accoglienza e ascolto delle persone senza dimora che ogni giorno, a pranzo e a cena, sono ospiti della mensa di solidarietà di via Don Luigi Guanella 12 a Como.

«La nostra esistenza è un pellegrinaggio, un cammino.
La nostra anima è un’anima migrante.
Non si diventa uomini e donne maturi
se non si percepisce l’attrattiva dell’orizzonte:
quel limite tra il cielo e la terra che chiede di essere raggiunto
da un popolo di camminatori».
Papa Francesco

È a partire dalle parole di Papa Francesco che voglio condividere quanto sto per raccontarvi.
Sono Suor Serena Lago, Suora Adoratrice del SS. Sacramento e nei miei 33 anni questo “sguardo all’orizzonte” sembra essere un po’ lo slogan sintesi della mia esistenza. Il primo orizzonte che ha attirato il mio cuore è quel punto in cui il cielo bacia il mare, linea di confine che nelle mie acque sicule, tra una nuotata e l’altra, ho sognato di raggiungere, per rendermi ben presto conto di quanto infinito fosse. Crescendo quell’orizzonte è diventato metafora del mio pellegrinare più vero che, nel gennaio 2015, mi ha fatto superare la soglia di casa per intraprendere il cammino che sto ancora percorrendo. Cammino che, all’inizio, ho cominciato poco distante da casa, a Pachino, mezz’ora dalla mia bella Avola. Come per ogni viaggio prepari lo zaino, metti dentro l’essenziale e parti e questo, per chi come me sceglie di consacrarsi al Signore, diventa un po’ lo stile di vita, perché “casa” non è un posto fisso, ma la comunità, il servizio e i fratelli e le sorelle che, di volta in volta, ti vengono donati.

Dopo cinque anni a Rivolta d’Adda e un anno a Modena, in questi ultimi due anni la mia vita ha fatto tappa in Via Don Guanella 12 a Como, presso la nostra comunità di Casa Nazareth, realtà condivisa con la Caritas: qui ho vissuto un tratto non indifferente del mio pellegrinare e ho incontrato tante storie in cammino …

Prime fra tutte le mie sorelle di comunità con cui, in un quotidiano impregnato di servizio e preghiera, abbiamo provato nel nostro piccolo a custodire il desiderio del nostro fondatore, Francesco Spinelli, di “ravvisare negli infelici Gesù Cristo”. A tutte e a ciascuna di loro la mia profonda gratitudine per avermi trasmesso il desiderio bello della diversità che non mette le distanze, ma dà la precedenza, per una fraternità capace di sopportare e supportare.

Suor Serena (a sinistra) con Suor Roberta

Suor Serena, Suor Alessandra, Suor Rinalda, Suor Roberta e Suor Augusta

Altri compagni di viaggio sono stati la squadra Caritas di Casa Nazareth con cui, tutti i giorni con alcuni, e ogni giovedì con gli altri operatori, abbiamo condiviso la bellezza e la fatica di lasciarci provocare dalla realtà perché il nostro sognare il Bene, fosse un “sognare bene insieme” sogni che fossero realtà per il Bene di tanti. Grazie per tutto quello che abbiamo condiviso, i legami, gli slanci di speranza e anche per le battute d’arresto e per ogni cosa che ci ha visti fermare il cuore davanti a Colui che solo può aiutarci a compiere al meglio la nostra disponibilità.

E per ultimo, ma solo per il loro essere speciali viaggiatori, ci sono gli amici della mensa, veri pellegrini. A loro tutta la mia commossa gratitudine, stima, riconoscenza e il mio più intimo affetto, per avermi riconsegnato alla vita come pellegrina, per aver svuotato il mio zaino di inutili aspettative e avermelo rimesso sulle spalle con dentro il vero abbandono alla provvidenza, per avermi insegnato con la povertà, spesso tanto faticosa, la nobile arte di obbedire alla vita, di apprezzare il tanto delle briciole e di saper aspettare credendo davvero. Li ricorderò sempre come la mia migliore ricchezza e il più grande tesoro di Casa Nazareth.

Suor Serena con don Alberto Fasola e Roberto Bernasconi a Brunate il 29 gennaio 2022

All’inizio di ottobre, per motivi di studio, il mio viaggio fa tappa a Roma, dove arrivo con uno zaino che sento diverso, non so se migliore, questo potrà dirlo solo il tempo, ma certamente più vero e più ricco di tutta la vita che, in questo tempo, si è aggiunta alla mia … l’augurio per tutti e per ciascuno è di essere, come dice Papa Francesco, un popolo di camminatori che fanno di tutto perché l’orizzonte sia raggiungibile per tutti e la meta degna dei sogni di ciascuno.

Suor Serena Lago

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