Pubblicato il: 27/11/2024Categorie: Uncategorized

Lo scorso 16 novembre a Morbegno si è tenuto il Convegno diocesano della Caritas sul tema “Comunità: cantieri di carità”. In questa pagina – in costante aggiornamento – raccogliamo i materiali e gli interventi che hanno contraddistinto l’evento.

Più dei contenuti, il direttore della Caritas diocesana di Como, Rossano Breda, ha voluto mettere in luce lo stile: un cammino di Chiesa fatto dai tanti piccoli e grandi contributi dei “santi della porta accanto”. Un convegno esperienziale e comunitario, senza relatori istituzionali, dove i veri protagonisti sono le testimonianze delle comunità locali. “I testi siete voi e le vostre esperienze”, ha ricordato aprendo i lavori del Convegno diocesano Caritas, che si è tenuto sabato 16 novembre nella Sala Ipogea di Morbegno.

“Comunità: cantiere di carità” è il titolo attorno a cui si sono radunate circa 100 persone provenienti dai vari vicariati della diocesi di Como. La mattinata si è aperta con una meditazione di don Battista Galli, già direttore Caritas, seguita dall’intervento di Rossano Breda, che ha delineato la missione della Caritas come organismo di animazione pastorale.

«Ogni comunità dovrebbe avere una spiccata sensibilità caritativa», ha sottolineato Breda, invitando le parrocchie a superare la concezione di Caritas come un gruppo isolato, per renderla invece parte integrante dell’annuncio, celebrazione e testimonianza del Vangelo.

L’intervento del direttore, Rossano Breda
La riflessione di don Battista Galli

Confronto e condivisione di buone prassi

Al termine del momento introduttivo, invece di lasciare spazio a una relazione o a un ospite, si è scelto di dividere i partecipanti in gruppi di lavoro per confrontarsi su alcune buone prassi nate nel territorio. Tra le iniziative presentate spiccavano:

  • “Intimo sospeso” (Vicariato di Como Centro): progetto di raccolta di capi d’abbigliamento intimo per chi vive in condizioni di difficoltà.
  • “2 giorni insieme” (Vicariati di Gordona e Chiavenna): un evento di inclusione e condivisione.
  • “Il progetto Accoglienza” (Vicariato di Rebbio): mirato a creare reti di supporto per chi si trova in situazioni di fragilità.
  • “Scuola di italiano” (Vicariati di Bellagio e Torno): rivolta ai nuovi arrivati.
  • “Immigrazione inizia dallo sguardo” (Vicariato di Tresivio): un progetto per costruire un nuovo modo di guardare ai migranti.
  • “Mille sapori per unire il cuore” (Vicariato di Cermenate): un’iniziativa gastronomica per creare legami interculturali.

Spazio ai giovani: protagonisti di una “carità creativa”

Il convegno ha infine dato spazio ai giovani, che hanno raccontato esperienze significative di volontariato. Sara, Gianluca e Chiara hanno condiviso la loro estate trascorsa nei campi per migranti in Bosnia, mentre i giovani della parrocchia del Crocifisso a Como hanno narrato il loro servizio presso il dormitorio della città.

Questa scelta rispecchia quanto indicato dal direttore Rossano Breda in apertura: l’importanza di coinvolgere i giovani, incoraggiandoli a essere protagonisti di una “carità creativa”. Un invito, ispirato dalle parole di papa Francesco, a intrecciare speranza e solidarietà concreta per costruire un futuro più giusto e umano.

L’esperienza di Sara, Gianluca e Chiara sulla Rotta Balcanica

Condividi questo articolo

Continua a leggere

Articoli correlati