
20 settembre 2024 – Lunedì 16 settembre scorso si sono svolti a Morbegno i funerali di Lucia Del Nero, scomparsa all’età di 87 anni dopo una lunga malattia. Lucia è stata una donna generosa, un’amata insegnante, da sempre impegnata nel mondo della scuola, nella parrocchia e anche preziosa volontaria della Caritas diocesana. Pubblichiamo in questa pagina del nostro sito il ricordo di Paolo Rapella, consigliere della Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus.
La comunità parrocchiale di Morbegno ha dato l’ultimo saluto a Lucia Del Nero, deceduta il 14 settembre dopo un lungo periodo di malattia.
Durante la cerimonia funebre le amiche l’hanno ricordata come “una piccola grande donna: piccola perché fisicamente lo era, grande perché, sempre, ha avuto a cuore, fino a quando le è stato possibile, la cura degli altri. La sua vita da insegnante e il suo impegno in vari contesti sono legati da un filo conduttore comune: quello di aiutare a crescere bene con valori, maturando competenze, scoprendo il vero perché della vita e dell’importanza di fare scelte consapevoli.”
Commosso anche il ricordo durante l’omelia di don Alessandro Alberti della “sua” maestra, insegnante che amava la sua professione, sempre disponibile all’ascolto, conosceva profondamente i suoi allievi, ne sapeva orientare le scelte dando testimonianza di valori profondi.
Lucia era ben consapevole di quanto fosse importante per la crescita dei ragazzi essere affiancati da figure educative preparate e attente. Per questo accompagnò giovani diplomati nella preparazione ai concorsi magistrali e attraverso l’AIMC (Associazione Nazionale dei Maestri Cattolici) si impegnò per molti anni nella formazione permanente degli insegnanti, organizzando incontri specifici legati alla didattica e alla metodologia, coerenti con l’evoluzione dei programmi ministeriali.
Analogamente quando don Francesco Abbiati e don Battista Rinaldi la resero partecipe nel rinnovamento dei percorsi di catechesi, coinvolse nella gestione dei gruppi di catechesi molti genitori e insegnanti rendendosi disponibile a guidarli nel loro percorso.
Promosse cicli di incontri per genitori, con relatori qualificati, su tematiche educative o percorsi formativi specifici per catechisti.
Contribuì in modo significativo alla realizzazione del primo campo estivo per adolescenti della Parrocchia, ad Arigna, dando il via alla lunga sequenza di campi che prosegue tuttora.
Accompagnò con giovanile energia un gruppo di giovani alla GMG di Parigi.
Instancabile e generosa, sensibile alle nuove esigenze che coglieva nelle persone e nelle famiglie da lei incontrate, Lucia si avvicinò al mondo Caritas, riducendo il suo impegno nel settore catechistico parrocchiale. Agli inizi del nuovo millennio, quando don Augusto Bormolini, allora Parroco di Campo Tartano, raccolse la disponibilità di un gruppo di laici per l’apertura del Centro Ascolto Bassa Valtellina a Morbegno, aderì con grande entusiasmo assumendo negli anni successivi anche il ruolo di coordinatrice.
In questa nuova esperienza Lucia ebbe sempre ben chiara che la funzione primaria di Caritas non consisteva in un fare seppur meritevole nei confronti dei bisognosi, ma andava individuata in quella irrinunciabile dimensione pedagogica di educazione e formazione alla carità delle nostre comunità ecclesiali.
Per questo, nonostante qualche resistenza, riuscì ad ottenere dal Parroco di Morbegno, ove non esisteva una Caritas parrocchiale, che si riunisse periodicamente un tavolo di confronto a cui aderirono diverse realtà operanti nel settore della solidarietà e aperto anche a persone sensibili a queste tematiche, esperienza che durò una decina di anni e si spense con il comparire dei primi sintomi della grave malattia di cui Lucia fu vittima nel corso del 2014.
Sempre in questa ottica, durante i periodi di Avvento dal 2006 al 2010, si rese protagonista della preparazione di piccoli sussidi parrocchiali, su temi inerenti la Carità, distribuiti in numero significativo ai parrocchiani, e non cessò mai di invitare persone a partecipare agli eventi formativi organizzati dalla Caritas Diocesana.
Nella primavera del 2011, ancora in corso la guerra in Libia, fu la prima ad accogliere a Casa di Lidia coloro che scappavano dal conflitto sbarcando a Lampedusa. Le era stato preannunciato l’arrivo di tre africani di lingua francese, arrivano tre pakistani, di cui uno parlava un inglese approssimativo e gli altri due solo urdu, la lingua nazionale. Come sempre Lucia affrontò l’imprevisto senza perdersi d’animo e, attivando la sua vastissima rete di relazioni, in 48 ore riuscì a rintracciare in Bassa Valle un pakistano disponibile come traduttore.
Le amiche di sempre così hanno dato l’ultimo saluto a Lucia con parole che esprimono il pensiero di tutta la comunità: “La tua mente aperta, unita al tuo cuore grande, al senso di equità e giustizia che era profondamente radicato in te, la capacità di confrontarsi sempre, possano essere un insegnamento per tutti. Grazie per quello che hai fatto per noi. Grazie per tutte le persone di cui ti sei presa cura. Ti ricorderemo sempre con affetto e riconoscenza”.
Paolo Rapella, consigliere Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus
Condividi questo articolo
Continua a leggere
Articoli correlati
16 aprile 2025 – È in distribuzione in questi giorni su tutto il territorio diocesano “Storie di Caritas” di aprile, ...
In vista dell'incontro di formazione per i volontari dei Centri di Ascolto e dei Punti di Ascolto che si ...
26 marzo 2025 - La mensa di solidarietà di Casa Nazareth – il servizio che dal 2021 offre un ...