10 gennaio 2025 – Da più di un anno al Dormitorio comunale di via Napoleona svolge attività di volontario un piccolo gruppo di giovani della parrocchia del SS. Crocefisso di Como.
L’entusiasmo giovanile, la freschezza e la costanza nel servizio hanno permesso loro di sentirsi sempre più partecipi della vita di questo importante servizio, entrando sempre più in relazione con i nostri amici senza dimora.
In vista delle festività natalizie questi ragazzi desideravano condividere la loro partecipazione attraverso un gesto concreto di carità.
E così, con impegno e dedizione, in occasione della VIII Giornata Mondiale dei Poveri del 17 novembre scorso, hanno organizzato nei pressi della Basilica un banchetto dedicato alla vendita di squisite torte.
Il ricavato, ben 1.300 euro, è servito per gli acquisti dei regali di Natale agli ospiti del dormitorio comunale. 

Qui sotto, ecco la bella testimonianza della volontaria Francesca e il “grazie” sincero a tutti coloro che hanno dimostrato solidarietà e condivisione in occasione di questa bella iniziativa.

“La preghiera del povero sale fino a Dio” (Sir 21,5).
In occasione della Giornata Mondiale dei Poveri, ci siamo riuniti per compiere un gesto concreto di solidarietà, dedicato a chi vive in difficoltà.
Abbiamo iniziato con la preparazione delle torte, per poi dedicarci alla loro vendita che è stato un momento di condivisione, ma anche un’opportunità per raccogliere fondi destinati a chi ne ha più bisogno. Ogni torta, preparata con cura e passione, non era solo un dolce, ma un segno tangibile di attenzione e cura.

Il ricavato è stato utilizzato per acquistare pensierini natalizi, regali piccoli ma significativi, pensati per portare un sorriso a chi affronta ogni giorno difficoltà economiche e sociali. Questi doni non erano oggetti di lusso, ma simboli concreti di vicinanza e speranza, capaci di far sentire qualcuno meno solo e più apprezzato.

Successivamente, è arrivato il momento di preparare i pacchetti di Natale, che non erano semplici regali, ma veri e propri segni di solidarietà.
Ogni pacchetto rappresentava un pensiero che andava oltre il materiale.
Sotto la guida del seminarista Iosif, i pacchetti sono stati consegnati alle persone del Progetto Betlemme e agli ospiti del dormitorio.

Ogni consegna è stata un incontro, un’occasione per scambiare qualche parola, per mostrare che ci importa e che, anche se non possiamo risolvere tutti i problemi, possiamo almeno portare un po’ di calore umano.

Non si trattava solo di beneficenza, ma di un gesto che cercava di fare la differenza, anche in modo piccolo.
Ogni pacchetto, ogni torta, ogni pensierino rappresentava un contributo reale e concreto per chi ha bisogno, un messaggio che la solidarietà non è solo una parola vuota, ma un’azione che può cambiare la giornata di una persona.
Con Iosif al nostro fianco abbiamo imparato che la solidarietà si costruisce attraverso i fatti e che anche i gesti più semplici, se compiuti con il cuore, possono fare una grande differenza nella vita di chi è più vulnerabile.

Francesca Signorini

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